materiali sulle arti a genova, 1960-2018





1977-1978: LE RIVENDICAZIONI DELL'UNIONE ARTISTI



 

Prof. Attilio Sartori
Assessorato alla Cultura
Palazzo Rosso via Garibaldi, 18
16123 Genova

Si vocifera da mesi di una colossale mostra di opere di artisti contemporanei proposta e gestita da un gruppo di galleristi e mercanti d'arte che dovrebbe essere allestita nei saloni di Palazzo Ducale.
Gli artisti tenuti all'oscuro di tutto, essi, che sono gli unici produttori concreti in questo settore della cultura sentono correre sulle loro teste giudizi e valutazioni più disparati, e, tutto ciò, ad opera di mercanti e speculatori sul loro lavoro. L'Amministrazione Comunale, che avrebbe dovuto inaugurare un nuovo tipo di comportamento nei nostri confronti, tace, e tutto si svolge nell'ombra come in una corte dei miracoli.
È mai possibile tutto questo?
Ma il fatto più grave, al di là delle singole inclusioni ed esclusioni (le une e le altre sono, data la natura del "collegio giudicante" assolutamente irrilevanti), al di là della stessa mercificazione eletta a filosofia di vita, è il tentativo in atto a spese della comunità, di porre la vita culturale di Genova sotto il controllo di una specie di direttorio col risultato di creare una nuova norma e, naturalmente, nuovi devianti.
Il tutto con la copertura democratica della giunta di sinistra, la cui politica culturale, che si pretenderebbe espressione di un movimento di massa, traballa squallidamente tra punte di snobismo e ventate di populismo (per intenderci dall' avanguardia imbalsamata del Living Theatre, alle kermesse "antifasciste" dei pompieri locali).
L'arte come espressione collettiva e rivoluzionaria è una realtà che si può creare, e faticosamente, solo in antitesi e lotta con il capitalismo e le sue leggi.
Mentre concordiamo nel ritenere che, in questa fase, ben altri sono gli impegni di un artista militante, non vogliamo avallare col silenzio l'edificazione di un'ennesima Cattedrale del consenso nella vita pubblica italiana.

Aurelio Caminati, Claudio Costa, Emilio Scanavino, Rocco Borella, Arnaldo Esposto, Gianni Soletta,
Miles, Boero Silvio Andrea, Liliana Contemorra, Luisella Carretta, Angelo Pretolani, Antonio Flamminio,
Giulio del Maestro, Rolando Mignani, Raimondo Sirotti, Franco Bruzzone, Giancarlo Bargoni,
Luciano Fiannacca, Luigi Barbini, Gianfranco Zappettini.

Genova, 16 Settembre 1977



ASSESSORATO AI BENI CULTURALI
Comune di Genova
Via Garibaldi, 18
16123 Genova

All'attenzione del Prof. Attilio Sartori

La sera del giorno 22 settembre 1977 la Commissione degli Artisti Liguri, riunitasi, ha risolto all'unanimità di sottoporre all'Assessorato alla Cultura del Comune di Genova la proposta che due Artisti Liguri, prescelti dai loro stessi colleghi, siano chiamati a rappresentare ufficialmente e stabilmente la categoria nella Commissione Culturale del Comune.
Lo scopo è di poter avere finalmente, nell'ambito di questa Amministrazione, accanto a critici e storici qualificati, una rappresentanza effettiva.
Riteniamo infatti assurdo il concetto che gli artisti, autori delle opere, non abbiano la preparazione atta a giudicare operazioni culturali in questo contesto.
Da alcuni interventi nel corso dell'Assemblea e in modo specifico da quello di un membro facente parte della Commissione Culturale del Partito, è emerso che vi sono in cantiere altri progetti di critici, i galleristi, di iscritti al Sindacato Artisti.
Speriamo, nell'interesse di tutti, che finalmente l'Assessorato prenda in giusta considerazione la possibilità di trovare un accordo definitivo con gli artisti impegnati.
A questo fine si presenta il progetto provvisorio di una mostra, progetto che potrà essere discusso ed eventualmente modificato nelle linee generali da tutte le rappresentanze politiche e culturali.
La sede provvisoria della Commissione degli Artisti Liguri è presso Aurelio Caminati, via Balbi 33a/2 Genova, tel. 263822.
In attesa porgiamo distinti saluti.

per gli Artisti presenti all'Assemblea
Aurelio Caminati

Genova, 22 settembre 1977



Manifesto - Assemblea Unione Artisti e Operatori Visivi Liguri - 1° marzo 1978

un collettivo non-organizzato per la autogestione comune del lavoro creativo attraverso 1o strumento assembleare e per la partecipazione e l'uso dello spazio pubblico che compete all'autonomia politica del lavoro culturale
si riunisce in assemblea per decidere all'unanimità gli argomenti in discussione.
nomina i suoi rappresentanti per designazione o auto proposizione in commissioni che rispondono all'assemblea e decadono al termine del mandato.
L'Unione individua il campo d'azione nel tessuto culturale della Città e della Regione in rapporto all'evoluzione dell'avanguardia interlinguistica, manifestando l'esigenza politica attuale dell'artista operatore che non intende essere gestito dalle strutture pubbliche e di mercato ma - in un nuovo rapporto con il suo lavoro - partecipare alla gestione e alla circolazione del lavoro stesso.
Il fine di elaborare idee per un confronto sulle problematiche dell'ar1e contemporanea e la vita culturale del territorio apre la partecipazione attiva degli artisti operatori alla programmazione culturale del Comune e della Regione, nel decentramento e nell'avviare rapporti con i canali alternativi dell'informazione a indirizzo educativo.
La scelta dell'autogestione è motivata in quanto forma semplice della non organizzazione ed è quanto basta per le elaborazioni dell'autogestione generalizzata a sostegno della democrazia diretta.
Attraverso i suoi rappresentanti l'assemblea tutta intera con le sue tendenze al momento di decidere rende impossibile l'emergere di una burocrazia verticistica.
Prassi dell'autogestione. Ogni operatore-operatrice presa visione del documento teorico/ideologico, su designazione o autoproposizione entra a far parte dell'Unione. Le modalità per la realizzazione di manifestazioni artistiche e culturali emergono dalla verifica assembleare nella forma interlocutoria di proposte per nuove formule di gestione delle operazioni in corso. In caso di non raggiunta unanimità il documento proposto dovrà essere rielaborato sulle indicazioni emerse dal dibattito nel rispetto delle istanze minoritarie di base politico-culturale.
La ricerca sperimentale contestualizzata in una consapevolezza sociale dell'operare artistico rapporterà di volta in volta le diverse situazioni individuali e di tendenze al "collettivo" come espressione aperta alla problematica e le contraddizioni di una pratica dell'autogestione che potrà condurre a un nuovo rapporto arte e società, nell'attenzione creativa alla dialettica maschile/femminile, inventando nuove prassi operative fino a trovare una piattaforma comune.
Gli aderenti partecipano necessariamente alla discussione, il dibattito inteso come processo ampio formativo nella consapevolezza del dialogo per la promozione e l'attuazione delle attività dell'Unione.
Il confronto in assemblea porterà, nell'operare dal basso e dall'interno - sovvertendo la convenzionale impostazione critica e storica - a proporre una linea spontanea di autogestione culturale.
Le forme e i modi di questa complessa operazione, dal trovare momenti di incontro tra le singole esperienze della ricerca estetico-espressiva, alla strutturazione della ricerca stessa - e la sua necessaria sovvenzione pubblica - tenderanno a rendere leggibili questo e ogni successivo momento del processo operativo-creativo e della informazione sullo stesso attraverso un dichiarato atteggiamento didattico In rapporto allo spazio politico che compete al lavoro culturale l'Unione manifesta la convinzione ideologica della necessità di promuovere l'autogestione delle tematiche che coinvolgono - in quanto produttori delle opere che sono il supporto del lavoro creativo - artisti e operatori finora emarginati nella gestione del loro stesso lavoro.
Pieno rispetto di quanto è dovuto al pubblico e per la liberazione della creatività l'Unione apre la lotta per l'autonomia culturale dalla richiesta assegnazione dei mezzi di gestione fino l'esproprio delle strutture e degli spazi operativi.



(una raccolta completa dei documenti e della corrispondenza intercorsa fra galleristi, artisti e assessorato negli anni 1977-78 è contenuta nel volume di Gianni Soletta Anche gli artisti nel loro piccolo si incazzano - 1977 - Unione artisti e operatori visivi liguri. 2014 - Magazzino idee d'artista, ERGA Edizioni, Genova 2014)

 

 

1977-1978